Bologna Museo della Cultura Italiana

Bologna: Museo della Cultura italiana

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Firmato il protocollo tra Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna e Tremagi Holding.

Firmato a Bologna, nella sede di Illumia, il Protocollo d’Intesa tra Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna e Tremagi Holding (gruppo proprietario di Illumia) per il nuovo museo che sorgerà nel quartiere della Bolognina.

Alla conferenza stampa per la firma del protocollo d’intenti erano presenti il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ma anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore e il presidente di Tremagi Holding, Francesco Bernardi. Inoltre, fra gli altri erano anche presenti il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni e il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami.

12mila metri quadrati per il nuovo Museo della Cultura italiana

Il nuovo museo dedicato alla Cultura italiana sorgerà a Bologna, nel quartiere della Bolognina, nelle vicinanze della stazione dell’alta velocità, con un investimento previsto compreso tra i 50 e i 100 milioni di euro. La superficie sarà di circa 12mila metri quadrati e comprenderà aree per mostre permanenti, ristoranti, bar, parcheggi sotterranei e un auditorium con una capienza di circa 800 persone. Il nuovo museo lascerà spazio anche alla tecnologia, con video e tecnologie interattive.

La procedura di selezione del progetto vincente

Il progetto vincente sarà scelto attraverso un concorso internazionale. Inizialmente, è prevista una prima qualificazione per curricula; fra tutti, saranno scelti i cinque nominativi più accreditati e fra questi emergerà il progetto vincitore.

La Fondazione

Il Museo della Cultura italiana sarà finanziato da Tremagi Holding, con un tempo di realizzazione che si ipotizza compreso tra i tre e i sei anni. Il Museo sarà gestito da una Fondazione, nella quale saranno presenti il gruppo Tremagi Holding, il Ministero della Cultura, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna e altri attori che vorranno partecipare a questo importante progetto.

Soft power italico nel mondo

L’obiettivo è l’attrazione di almeno mille o duemila persone al giorno; visitatori che in un anno andrebbero dai 300mila ai 600mila visitatori. Di conseguenza, lo scopo è duplice: valorizzare la cultura italiana e farla conoscere alle nuove generazioni, ma anche ai turisti internazionali o a coloro che provengono da altri Paesi. Un luogo che sarà il testimone del soft power italico nel mondo.

Il quartiere della Bolognina

Il quartiere della Bolognina, dove sorgerà il nuovo Museo della Cultura italiana, è dinamico e soggetto nell’ultimo periodo a molteplici interventi di riqualificazione. Basti solo citare la conclusione del cantiere dell’Alta Velocità, la risistemazione della strada o la realizzazione del Parco Lineare. Una zona con molti giovani e vari luoghi di aggregazione.

La soddisfazione del sindaco di Bologna

La soddisfazione del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è tanta: “È una grande opportunità per la Bolognina. Questo è un luogo di grande trasformazione, che negli anni abbiamo visto soffrire per i cantieri che si sono bloccati e per tante problematiche. Finalmente in questo mandato i cantieri sono ripartiti, sia quelli pubblici sia quelli provati. Penso che sia molto importante che sia stata scelta la Bolognina”.

Sangiuliano: “Raccontare in un percorso museale il contributo dell’Italia all’umanità”

Ai microfoni di varie testate presenti, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha posto in evidenza l’importanza di creare un Museo della Cultura italiana: “È una bella iniziativa, che nasce dai privati; noi abbiamo un tale patrimonio, di una tale estensione, che è necessaria la collaborazione con i privati. L’idea è quella di raccontare in un percorso museale il contributo che l’Italia ha dato all’umanità”.

Risorse e opere provenienti dal Ministero

Sangiuliano ha citato varie figure ed epoche che hanno segnato la cultura italiana, da Galileo Galilei a Leonardo da Vinci, da Enrico Fermi al Rinascimento fino al mondo greco e romano. Ha inoltre annunciato: “Come Ministero siamo anche pronti a intervenire con nostre risorse e anche il presidente Bonaccini mi ha anticipato che anche lui sarà pronto a dare risorse; daremo anche opere: noi abbiamo 5 milioni di opere, ne esponiamo soltanto 480mila. I nostri depositi sono pieni, esporre tutto sarebbe impensabile, però possiamo contribuire a questo percorso museale”.

Lo scopo del nuovo Museo della Cultura italiana

Il Ministro Sangiuliano ha valorizzato l’obiettivo principale del Museo della Cultura italiana: “Far nascere un percorso museale che racconti soprattutto alle giovani generazioni il contributo che la nostra cultura ha dato al mondo. Un luogo che raccolga la civiltà italiana e la nostra identità”.

Bonaccini: “Facciamo parte di un Paese con una grande storia”

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha evidenziato: “Facciamo parte di un grande Paese e con una grande storia”. E ancora ha aggiunto: “Ho firmato un accordo per la realizzazione di questo nuovo spazio per la cultura e l’innovazione, che potrà aumentare il flusso dei visitatori e dei turisti verso la città delle Due Torri”.

Conoscere la cultura italiana

Facendo riferimento proprio ai turisti ma anche alla necessità di aumentare la curva demografica e alla presenza delle persone provenienti da altri Paesi, Bonaccini ha aggiunto: “Conoscere la storia italiana è importante. Abbiamo oltre la metà del patrimonio artistico, architettonico e culturale del mondo: dobbiamo valorizzarlo e abbiamo bisogno di garantire che chi venga qui conosca la storia di questo paese. Il progetto nasce dalla consapevolezza che l’Italia ha oggi bisogno più che mai di ritrovare se stessa, di sapere da dove viene, chi è stata e chi è, per immaginare che cosa potrebbe essere. L’Italia ha bisogno di una visione, che riporti il nostro Paese sulle vie del mondo a spendere il suo patrimonio di sapere, di cultura, di gusto, d’intraprendenza”.

Consenso da parte della Fondazione Bologna Welcome

Il progetto ha trovato ampio consenso anche da parte della Fondazione Bologna Welcome. In un’interessante intervista curata da Mariateresa Mastromarino e pubblicata sulla versione online della testata ‘Il Resto del Carlino’, domenica 25 febbraio 2024, il presidente della Fondazione, Daniele Ravaglia, ha commentato, riferendosi a Francesco Bernardi: “È un evento straordinario, con un personaggio mecenate, ci vorrebbero più persone così. Si offrirà alla città, all’Italia e all’estero la nostra storia e cultura. Un investimento molto importante e un progetto originale: non esistono in Italia siti che promuovano la nostra cultura in questo modo. È un diamante a tutti gli effetti. E l’obiettivo è lodevole”. Non si esclude una collaborazione futura con Bologna Welcome.

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