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Oscar Olivares a Foggia, il riciclo in arte, è partita la raccolta fondi per l’Eco-Murales pugliese.

Eventi Artistici

Oscar Olivares a Foggia, il riciclo in arte, è partita la raccolta fondi per l’Eco-Murales pugliese.


di Nunzia Giuliano

Oscar Olivares a Foggia, il riciclo in arte, è partita la raccolta fondi per l’Eco-Murales pugliese.La denuncia e la sostenibilità sono due tematiche che camminano di pari passo, costantemente affrontate da artisti attivisti come Thomas Saraceno, il compianto Piero Gilardi, Olafur Eliasson, Pietro Ruffo, evidenziano come lo studio scientifico sui cambiamenti ambientali (dovuti soprattutto ad una società progressista) influenzi il linguaggio e l’espressione dell’arte, al punto da divenire essa stessa strumento di denuncia e di riciclo sostenibile. L’Eco-Arte è il filo conduttore che lega i pensieri di quattro associazioni del territorio foggiano, Aps So’ Bellicos, Aps Amici di Famiglia, Associazione Foggia Social Club e Associazione Ipogei Foggia, che in forma corale esprimono la volontà di dare una nuova funzione ad un materiale ritenuto altamente inquinante -per il nostro pianeta- come la plastica. Tale proposito prende corpo nell’ambizioso progetto di un maxi murales da realizzare sulla parete esterna della palestra della scuola per l’infanzia Vittorino Da Feltre, dell’Istituto Comprensivo Da Feltre-Zingarelli, sito nel quartiere CEP. La riqualificazione urbana delle zone periferiche rientra nell’idea di abbattere lo stereotipo del nucleo, in termini di centralità abitativa di un territorio, sostituito da una vivibilità compatta e priva di sfumature o cordoni diramatori verso l’esterno, ‘l’interno si pone alla stregua dell’esterno, mentre l’esterno è al pari dell’interno, e così via… all’infinito’.
Protagonisti dell’opera di street art sono (al momento) oltre 200 mila tappi di plastica, raccolti, separati per colore e dimensioni da una comunità attivamente partecipe. Il murales, abbozzato dall’artista foggiano Vito Moreno, il cui intento (in questa circostanza) è la diffusione di un messaggio di “città vivibile e rispettosa delle categorie più deboli”, sarà esteso su una superficie di circa 70 mq, e presenterà la scena cristallizzata di un anziano nonno che tiene per mano la nipotina, a fare da sfondo Piazza Cavour con la rappresentativa fontana del Sel, il pronao della villa comunale e il Palazzo dell’Acquedotto.
Per la realizzazione dell’Eco-Murales (aprile 2024) è stato contattato l’artista venezuelano Oscar Olivares, autore di svariate opere murali in diversi luoghi del Venezuela (tra cui Guatire, Cota, Grita) ed esposizioni in città importanti come Miami, Bogotá, Houston, Panama, Denver, Londra, nonché partecipazioni ad eventi prestigiosi quali ArtExpo New York e Florida Supercorn. L’artista, da subito entusiasta della collaborazione con le associazioni no-profit, giungerà per la prima volta in Italia, nazione omaggiata per conto del Club sportivo Casa d’Italia di Maracaibo (in Venezuela) nell’opera raffigurante il Colosseo, la Pietà e il David di Michelangelo Buonarroti, icone simbolo della nostra cultura artistica nel mondo. Oscar Olivares sarà inoltre autore di workshop itineranti, attività focalizzate all’esperienza del riciclo in arte, come l’utilizzo del tappo, elemento di scarto a cui viene data nuova esistenza e utilità, nel rispetto e sostenibilità dell’ambiente. Dei laboratori a cielo aperto destinati ad ogni fascia d’età, in cui, ancora una volta, la pratica artistica muta in pratica educativa, sociale e di inclusione.
Per l’esecuzione del progetto le associazioni no-profit hanno messo in campo un’operazione di crowdfunding, ossia l’attivazione, fino al 25 novembre, di una raccolta fondi di 5000 euro sulla piattaforma Idea Ginger, somma che sarà destinata alla copertura delle spese di viaggio -andata e ritorno dal Venezuela- dell’artista ed eventuali materiali di preparazione per l’opera. In caso di mancato raggiungimento della cifra indicata, tale raccolta, improntata sulla formula ‘O tutto o niente’, prevede la restituzione delle quote versate ai singoli individui.
Sulla scia della condivisione e dell’interazione sociale, artistica e culturale, ponendo fine ai pensieri cosiddetti territoriali, a sostegno di una libertà s-confinata, invito a riflettere sulla necessità di plasmare una società coscienziosa, propositiva e non sterile. La ‘ecostreet-art’ è un ottimo strumento di riqualificazione territoriale ma anche di rivitalizzazione di borghi quasi o del tutto ‘semideserti’ (sperimentata con successo in diverse regioni d’Italia come il Lazio e il Molise), il suo linguaggio risponde in tempi rapidi al work in progress dell’arte, arte intesa come ‘forma espressiva’ contaminata da medium e concept che mutano continuamente.