GALANTE FRANCESCO, artista pittore e illustratore, nato a Margherita di Savoia (Foggia), il 1884, si trasferì ben presto a Napoli ove, frequentò l’isti. di belle arti.
Fu allievo del maestro Michele Cammarano e il maestro V. Volpe. Terminò gli studi nel 1904. Fu premiato per la figura dipinta e per il paesaggio.
Nel 1904 fu, con Alberto Martini, tra i primi collaboratori per la rivista Varietas e nel pure per un’altra nota rivista di Milano, La Lettura.
Nell’attività pittorica e in quella grafica, il Galante s’inserì fin dal 1910 con una grafica figurativa di respiro europeo, con la pennellata apparentemente incompleta, di ambito impressionista, che lo caratterizzava nelle sue opere come ad esempio: il dipinto che raffigura “Giuliana”, presentato alla esposizione nazionale del 1909 a Rimini; Ascoltando in una raccolta privata a Napoli, altro opera “Impressione della moglie”, dello stesso periodo; “I bagnanti” di 2 anni dopo, in collezione privata a Napoli.
La sua arte esprimeva una personale tendenza a raffigurare intimismo, atmosfere romantiche e aspetti ornamentali, chiarissimi nell’opera a tempera L’attesa del 1912, in raccolta privata in Napoli.
Accanto a questa tipologia di dipinti, Galante va ricordato per un tipo di pittura con un linguaggio giovanile.
Complessivamente la sua pittura, non è in disarmonia con l’arte comune a quella di molti artisti del suo periodo orientati verso il modernismo e nella ricerca per una maggiore autonomia rispetto al dominio accademico tradizionale.
Fu presente a molte mostre collettive e con molte personali in varie città d’Italia e all’estero: Napoli, Monaco, Vienna, Parigi, Roma, Venezia. Fu apprezzato dai visitatori e dai critici. Svolse attività didattica presso ‘Ist. D’arte di Napoli per la Sezione Arti Grafiche.
Vi fu una interruzione per le vicende belliche della I^ Guerra Mondiale. Dopo Triste guerra, riprese l’attività espositiva e dal 1919 cominciò ad essere presente nelle varie città ove fu presente con molte opere. dal 1919 al 1930.
Svolse pure attività didattica nelle scuole pubbliche. Le sue opere mostravano le novità maturate nel tempo, le pennellate lasciate incomplete che costruivano le figure nella penombra con sguinci di luce qua che davano delle vibrazioni visive, linee d’orizzonti molto alte che sembrava appiattire l’aspetto compositivo e prospettico, aggiungendo atmosfere intimistiche[1].
Fu un periodo molto produttivo ed è per questo che Galante come artista di pregio emergeva con prestigiosi riconoscimenti di critica e di riconoscimenti che lo tennero in grande considerazione in diverse commissioni nazionali.
Il Galante lavorava alacremente esponendo in molte mostre in diverse città europee. Le commissioni importanti di lavoro non mancarono.
Inserito organicamente nel Sindacato degli artisti, acquistò prestigio[2]. Dipinse la volta del teatro Mercadante in Napoli, le volte del Soffitto del Palazzo Reale in Napoli.
Anche nel dopoguerra negli anni ’50 le sue opere divennero più fluide e ricche di policromia. Venne a mancare ai vivi nel 1972.
La memoria di questo artista è stata scritta in molte opere, poiché era ritenuto artista pregevole.
[1] E. Giannelli, Artisti napoletani viventi, pp. 259 e s, Napoli 1916.
[2] C. Farese Sperken, Pinacoteca provinciale di Bari, pp. 50 e s, Fasano 1977; e poi ancora: Guida Generale Agricola Industriale Commerciale e Turistica, p.409, I^ ed., Ed Guide del Sud, Bari 1935
Prof. Antonio Benvenuto