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Trofeo Città Bianca 2021: Ostuni Adriana
di Ruggero Cairo
Adriana Ostuni è nata a Bari l’11 ottobre del 1964. Ha trascorso i primissimi anni di vita tra l’Italia e la Libia, fino al 1969, anno del colpo di Stato del Colonnello Gheddafi.
Dopo la maturità linguistica ha conseguito nel 1985 a Bari il Diploma di Interprete e Traduttore per le lingue Inglese e Francese e, nel 1988, a pieni voti, la Laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Bari, nonché altri attestati di perfezionamento.
Ha avuto varie esperienze lavorative: per quattro anni ha insegnato lingua francese presso l’Istituto Tecnico Commerciale privato “Aldo Moro” di Bari; dal 1996 ha rilevato e condotto per circa tre anni l’azienda agricola di famiglia e, fino al 2010 e per dieci anni ha ripreso a insegnare lingua francese presso l’Istituto paritario scolastico “Madre Clelia Merloni” di Bari.
Attualmente vive nella sua città ed è impegnata nel sociale: svolge attività di volontariato attivo presso l’A.V.O. di Bari, Organizzazione di Volontariato con sedi in tutta Italia.
Tra le passioni ci sono sicuramente la lettura, la scrittura, il cinema e i viaggi.
I suoi romanzi, Apollo nel caos (Phasar, Firenze, 2015) e Le verità apparenti (WIP, Bari, 2017), entrambi accolti con grande favore dai lettori, hanno ottenuto riconoscimenti letterari e dalla critica.
Dal 2017 partecipa, come referente per la Regione Puglia, coadiuvatrice organizzativa e traduttrice, al Progetto Itinerante di Arti Visive e Letterarie, “La Via”, curato dall’artista Fedele Eugenio Boffoli.
“Passaggi”, (WIP Bari, 2018) e “Clessidra”, (WIP, Bari, 2020) sono i titoli delle sue raccolte poetiche, entrambe ricche di suggestioni, di introspezioni, di musicalità, mirate a veicolare riflessioni sul senso della vita.
VICOLI Scorci di aria antica
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Artista: OSTUNI Adriana Titolo Poesia: Vicoli Categoria: Poesia Descrizione: “Vicoli” di Adriana Ostuni è un componimento in versi liberi. Nasce da una commistione multisensoriale, policroma, di sentimenti, sensazioni, emozioni, riflessioni suscitata da una passeggiata attraverso i vicoli e le stradine sormontate dagli archi di un borgo del Sud, di cui volutamente non viene esplicitato il nome, perché ritenuto simbolo e contenitore di un retaggio storico e culturale comune a tutti i borghi antichi. Si parla di connessioni tra passato e presente, di intrecci indissolubili, in cui l’oggi si fa carico di ciò che è avvenuto ieri. Si parla di colori, di sfumature, di odori di vita ordinaria, cadenzata dai rintocchi di un campanile che segna il ticchettare inesorabile del tempo, reso pregno di malinconia dal sottofondo di un guaito di un cane. Si parla di luce che si alterna all’ombra, a segnalare, con i giochi e gli effetti creati, le differenti fasi del giorno. Si parla degli schiamazzi e dei singhiozzi dei bambini, dei silenzi tribolati degli adulti, del brusio indistinto provocato dalla presenza dei visitatori e degli avventori, in un altalenarsi continuo che mette in moto la vita, in un rimescolio di visioni e di suoni che destano stati d’animo anche ambivalenti. Sentimenti ed emozioni che prendono forma dalla consapevolezza delle asperità con cui a volte si presenta la vita, anche quando solo osservata dal di fuori, dalla visuale di un turista di passaggio il quale, pur rapito dall’incanto e dai colori di un tramonto che si appoggia a una ringhiera dalle forme sinuose, intravista nello spazio circoscritto da un arco imponente nella sua cornice elegante, non può rimanere indifferente al dolore e alla fatica quotidiana di chi attraversa una realtà non sempre facile, non sempre “a colori”. Contatti: adriana.ostuni.7@gmail.com |

