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IL TEMPO MUOVE SI RISVEGLIA IL MONDO DELL’ARTE
di Alessandra Politi
L’Italia torna a vestirsi di giallo e riaprono finalmente mostre e musei, sopiti nella lunga stagione invernale. Mi pare ovvio che sia festa grande per tutti gli appassionati di questo mondo, schiacciati dalla pesante onda d’urto causata dalla pandemia.
Tra fine maggio e questi inizi di giugno sono tante le offerte di musei nazionali ed esposizioni nuove di zecca, che permettono così di recuperare il tempo sospeso, in attesa delle riaperture, pur con le nuove norme in vigore, prime fra tutte l’obbligo di prenotazione del biglietto almeno un giorno prima della visita.
Nulla di così difficoltoso per chi desidera fortemente riprendere ad ammirare le opere che più si hanno a cuore.
Per gli amanti del classico, dell’arte antica, dei grandi maestri che hanno fatto la storia dell’arte non possiamo mancare di segnalare quella che viene definita “la mostra dell’anno” o forse “del decennio”: LA COLLEZIONE TORLONIA AI MUSEI CAPITOLINI DI ROMA, un evento curato da Salvatore Settis e allestito nella nuova sede dei Musei Capitolini. Un’esposizione di ben 90 opere della più prestigiosa collezione privata di sculture antiche.
Riapre al pubblico anche il COLOSSEO, dove richiede particolare attenzione la mostra dedicata a Pompei, in un percorso che si prefigge di indagare sui rapporti intercorsi tra la città distrutta dal vulcano e il centro dell’Impero Romano.
Restando nel tema della storia romana, meriterebbe una visita anche LA GRANDE MOSTRA DEI GLADIATORI, AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI.
Nel campo della pittura, per i “grandi classici” non si può trascurare una tappa a PADOVA, dove, al CENTRO SAN GAETANO, riapre la mostra di VAN GOGH, con ben 82 quadri e disegni del celeberrimo artista olandese; ma non solo: si potranno visionare, oltre alle sue opere, anche lettere e documenti del pittore, che consentiranno di approdare nella mente di un artista che riuscì a trasformare il colore in emozione.
A MILANO, tappa obbligatoria a PALAZZO REALE, dove sfileranno 130 opere di 34 artiste donne dell’età barocca: LE SIGNORE DELL’ARTE. Tra i nomi più noti, nell’arco dei secoli tra Cinquecento e Settecento, citiamo Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani e Giovanna Garzoni, che raccontano incredibili storie di donne talentuose e moderne.
Restando a MILANO, ma spostandoci più avanti nel tempo, nel Novecento esattamente, segnaliamo una eventuale visita al MUSEO DEL 900, al cui piano terra non si può perdere la mostra monografica dedicata a CARLA ACCARDI, maestra dell’astrazione, scomparsa sette anni fa, ma riconosciuta in campo internazionale per l’originalità del suo percorso creativo nelle sue coloratissime tele.
Ancora a MILANO, per gli appassionati di fotografia, si possono ammirare gli scatti d’autore al MUDEC MUSEO DELLE CULTURE. Dal 1 maggio al 7 novembre 2021, in particolare, si potrà apprezzare l’arte fotografica di un personaggio interessante quale TINA MODOTTI, che attraverso i suoi scatti in bianco e nero, ci fa conoscere la sua idea di libertà e di impegno civile in Messico, dove visse una vita avventurosa e morì in circostanze alquanto misteriose nel 1942.
Si rincorrono le mostre per i 700 anni dalla morte del sommo poeta Dante Alighieri, a FIRENZE, dagli UFFIZI a PALAZZO STROZZI: “DANTE E LA VISIONE DELL’ARTE”.
Sempre a PALAZZO STROZZI la grande mostra di JEFF KOONS, intitolata SHINE, ossia “lucentezza”, come l’effetto dei suoi lavori più noti: una raccolta tra i più celebri dipinti e sculture della carriera dell’artista, che studiano e spiegano il concetto di splendore e bagliore, essere e apparire. Sarà un grande ritorno, dopo l’esordio dell’artista in città nel 2015, quando installò la gigantesca scultura “Pluto and Proserpina” in Piazza della Signoria e “Gazing Ball” a Palazzo Vecchio.
Il 5 maggio è stato anche annunciato l’evento dedicato a Napoleone Bonaparte: una mostra che si terrà nella PINACOTECA FORESIANA a PORTOFERRAIO, isola d’Elba, dove l’imperatore fu esiliato, per celebrare il bicentenario della sua morte.
Ritorna a fruire la bellezza e il pubblico è entusiasta: c’è voglia di cultura, bisogno di rinsaldare il legame con l’arte del territorio, bisogno di ricercare l’empatia verso la bellezza e verso il dialogo con le opere. Tutto questo ci è notevolmente mancato!
Nei momenti difficili vissuti e in questo presente che tutto il mondo vive, quasi col fiato sospeso per quel che sarà, ci auguriamo che il rifiorire dell’arte sia un simbolo di riscatto e di rinascita e non solo nel nostro Paese, un trionfo universale dello spirito di civiltà che questo mirabile mondo rappresenta.

