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La Vita è un Viaggio e viaggiare è vivere due volte
testo di Vincenzo Stranieri – Presidente del Circolo fotografico “Puntidivista” – Manduria
Salvatore Valente nasce ad Ostuni nel 1960. Da adolescente inizia a fare le prime fotografie attraverso piccole macchine compatte, dopo sente l’esigenza di acquistare una Reflex, frequenta uno studio fotografico, dove perfeziona la tecnica acquisita da autodidatta.
Comincia a partecipare ai concorsi fotografici. Vince ben sette premi nazionali classificandosi ai primi posti ed espone in alcune mostre fotografiche. Il primo soggetto è la Città di Ostuni, i suoi vicoli, i suoi panorami, e attraverso i suoi scatti la città diventa poetica.
Negli anni 80 decide di fare del suo hobby un lavoro, quindi apre ad Ostuni uno studio fotografico. Il lavoro e la gestione dello studio lo assorbono totalmente affievolendo in lui la ricerca fotografica che da sempre lo animava, fino a quando nel 2005 decide di dare spazio alla sua interiorità.
Parte per un viaggio a Cuba dove realizza un reportage che lo riavvicina al suo mondo della fotografia ricco di colori, paesaggi naturali, spaccati di vita quotidiana, e l’espressività della gente che con i suoi sguardi racconta la propria vita.
Scopre così la passione per le etnie nel mondo, e soprattutto per tutte quelle comunità che stanno scomparendo organizzando viaggi alla ricerca dei popoli in via di estinzione.
Salvatore Valente ama definirsi un cacciatore di anime in quando il catturare l’espressione della gente comunica molto più delle parole.
Gli anziani, in particolare, hanno un viso che racconta, nel loro volto è disegnata tutta una vita. Da grande osservatore, grazie al controllo delle luci ed all’enfasi dei colori racconta i suoi viaggi tra i popoli con poesia, realizza suggestive atmosfere, conferendo una certa magia ai suoi scatti.
Ritrarre le persone senza avvicinarsi, usando un teleobiettivo, è importante per non perdere la naturalità e la veridicità del momento che si viene a creare nell’attimo in cui costoro osservano e pensano qualcosa; uomo, donna o bambino che siano.
Le popolazioni povere che lui ha visitato e fotografato, dice, sono di una umanità incredibile, con questa gente semplice che ti accoglie sempre con un sorriso, lui si trova bene, poiché è convinto che dove non c’è denaro, c’è umanità!
Ai nostri giovani che manifestano la passione per la fotografia suggerisce soprattutto di fotografare con amore e sentimento; con quest’atteggiamento sicuramente si trasmette qualcosa a chi osserva le proprie foto.
Oggi, sostiene, la fotografia digitale che permette di realizzare delle immagini incredibili. Bisogna solo essere dei buoni osservatori e cogliere l’attimo giusto.
Salvatore Valente durante la sua crescita da fotoreporter ha realizzato diversi reportage: Cuba, Tunisia, Marocco, Etiopia, Turchia, India, Vietnam del Nord, Bolivia, Perù, Argentina, Tibet, Namibia, Togo, Ghana, Benin.
Alcuni di questi reportage sono stati esposti in diverse mostre sui paesi visitati.
Questa sua passione di fotografare luoghi e genti di terre lontane gli ha permesso di valorizzare il suo innato talento che è stato più volte riconosciuto, apprezzato e premiato.




