Porto Selvaggio a Renata Fonte - Foto di Cristina Pipoli

Renata Fonte: la prima donna politica ambientalista uccisa dalla mafia

Ambiente

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Foto di Cristina Pipoli

CRISTINA PIPOLI – Renata Fonte è stata una consigliera, un’assessora ambientalista alla cultura e alla pubblica istruzione del comune di Nardò; fu la prima donna politica uccisa dalla mafia perché partecipò, in prima persona, ai problemi legati alla tutela del suo territorio. Nell’arco della sua vita fu anche un’attivista e madre di famiglia.

Renata morì garantendo i diritti della sua collettività, reclamando i motivi per i quali venne eletta poiché era stata posta alla direzione del Comitato della tutela di Porto Selvaggio; diede la sua vita per difendere quel paradiso naturale con i suoi 1121 ettari, coste rocciose e pinete, perché lei amava l’ambiente. In quel periodo la tematica ambientale non riceveva le giuste attenzioni.
Con tre colpi di pistola venne assassinata all’uscita da un consiglio comunale pochi giorni dopo aver compiuto trentatré anni; perse la vita nel 1984 la notte fra il 31 marzo e il 1° aprile. Il suo fu un incarico complesso e rischioso perché toccò gli interessi di persone inserite nella criminalità organizzata senza coscienza: si oppose con tutte le sue forze alle lottizzazioni cementizie sulla zona di Porto Selvaggio per impedire che avvenisse uno stupro ambientale. Riuscì a coinvolgere giornali, tv, radio, permettendo così di porre maggiore attenzione sulla situazione che stava accadendo.
Questa onestà intellettuale nacque a Nardò in provincia di Lecce il 10 marzo 1951; insegnò nella scuola elementare del suo paese nativo, studiò presso l’Università di Lecce alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, credeva tanto in una comunità di persone legate da sani principi, nel lavoro nella promozione della cultura.
Le foto che la ritraggono la vedono sicura di sé stessa; sguardo vigile e fiero, schiena dritta, temperamento tenace, volto pulito e un fiore tra i capelli (oggi a lei è dedicata un’orchidea che si può trovare nel Parco di Porto Selvaggio).

Porto Selvaggio - Foto di Cristina Pipoli
Porto Selvaggio - Foto di Cristina Pipoli

Il 21 marzo di ogni anno, nella Giornata della Memoria e grazie all’impegno dell’associazione Libera, viene ricordata tra le vittime innocenti della criminalità organizzata.
Impossibile dimenticare quel suo gesto, frutto di estremo coraggio. Bisogna far in modo che se ne parli ancora oggi e bisogna impedire che venga dimenticato il suo impegno: quello di credere nella vera libertà dove si deve godere di aria pulita e un mare non inquinato.

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