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OSTUNI (BR) – Lutto nel mondo della fotografia e del giornalismo: all’età di 73 anni muore il fotoreporter Marcello Carrozzo. I suoi meravigliosi scatti fotografici hanno girato il mondo e tantissimi si sono appassionati, grazie a lui, alla fotografia e al giornalismo.
Marcello Carrozzo nasce in Ostuni nel 1950. Figlio d’arte, subisce fin dall’infanzia il fascino della fotografia e della camera oscura.
Poco più che ventenne si trasferisce a Milano dove frequenta l’Istituto di Ottica e Scienze Optometriche. Le strade della Milano degli anni settanta diventano una straordinaria palestra per i suoi primi reportage sociali. Ama raccontare la gente e questo lo porta spesso “dietro l’angolo” a vedere cosa succede e finisce col trovarsi anche lui dietro le barricate, tra gli emarginati, a documentare le contraddizioni, le sofferenze, i soprusi, e tentare, con la macchina fotografica di rendere visibile l’invisibile.
Ha realizzato reportage in Siria, Libano, Giordania, striscia di Gaza, Iraq, Kenya, Congo, Thailandia, Vietnam, India, Argentina e Mongolia.
Ha all’attivo numerose mostre fotografiche, alcune delle quali con patrocinio ONU-WFP e Ministero degli Affari Esteri.
E’ stato docente di “Personal Security Management” e “Media & Communication” per operatori in aree ad alta criticità e di conflitto presso l’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) a Milano. E’ stato, inoltre, docente del laboratorio di fotografia giornalistica per il Master in Giornalismo dell’Università di Bari.
Ha svolto, inoltre, corsi di formazione per l’Ordine dei Giornalisti. Negli ultimi anni, si è dedicato a raccontare attraverso i suoi scatti le condizioni dei migranti nel Mediterraneo.
“Grande uomo, grande professionista e amico di Espressioni d’Arte. Ha fatto parte della commissione giudicatrice del nostro Trofeo Città Bianca nel 2017. Consentì la partecipazione di alcuni nostri soci fotografi ad un stage fatto dai grandi professionisti, suoi amici e colleghi, di National Geografic. Ci restano di lui bei ricordi e i suoi tanti reportages in ogni angolo di mondo. Nei suoi scatti non ha mai voluto ciò che poteva far scaturire la commercializzazione delle immagini, ma solo la testimonianza del dolore e della vita” ha dichiarato Ruggero Cairo, presidente dell’associazione Espressioni D’Arte.

