In ricordo di Gino Cervi

Ricorrenze

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In ricordo di Gino Cervi

di Silvia Bertani

Con l’emissione di un francobollo appartenente alla serie tematica “Le Eccellenze italiane dello spettacolo”, sarà ricordato Gino Cervi, a centovent’anni dalla nascita .

Versatile e comunicativo iniziò la sua carriera teatrale come filodrammatico nel 1924.

L’anno successivo fu chiamato, come primo attore giovane, da Luigi Pirandello nella compagnia del Teatro Odescalchi di Roma.

Gino Cervi Statua

Attore dotato di grande presenza scenica, dai modi raffinati e signorili, dotato di una notevole incisività recitativa,  è stato uno dei più prolifici interpreti, nella storia  dello spettacolo italiano, spaziando dal teatro serio  a quello brillante.

Le doti artistiche non passarono inosservate e, infatti, dopo pochi anni dal suo esordio, anche il cinema si accorse di lui. Fu tra gli attori italiani più noti e significativi per l’accattivante carisma scenico, la serietà del suo lavoro e l’impegno costante dimostrato in oltre quarant’anni di carriera.

Nel 1951, a Brescello, esattamente settanta anni fa, nacque la fortunata unione cinematografica con l’attore francese Fernandel e iniziarono le riprese del primo film della saga Guareschiana   “Don Camillo “.

Gino Cervi interpretò il bonario e sanguigno personaggio del sindaco Peppone al fianco di dell’agguerrito prete Don Camillo.

Riuscirono ad entrare nel cuore della gente, superando la barriera spazio – temporale, grazie alla freschezza interpretativa e alla loro vis comica.

Seguirono tanti anni di riprese e, per la cittadinanza di Brescello e dei paesi vicini, la produzione dei film di “Don Camillo “ fu un evento straordinario.

” Un giorno i miei racconti saranno un vanto per Brescello e per la terra d’Emilia “. Con questa frase, Giovannino Guareschi, dimostrò, ancora una volta la sua lungimiranza.

Peppone e Don Camillo
Peppone e Don Camillo

In effetti, l’arrivo di una troupe cinematografica di quella che era una produzione internazionale, fu una rivoluzione per il piccolo paese della Bassa reggiana.

Fu anche una grande opportunità economica perché le comparse venivano ben retribuite.

Insieme a tanti altri bambini, anch’io ho vissuto, in prima persona, quel periodo. La mattina presto, ci si metteva in fila davanti al botteghino dove avveniva la selezione delle comparse per la giornata.

Capitava spesso, nei momenti di pausa o al termine delle riprese, di vedere Gino Cervi seduto al bar della piazza a fare una partita a briscola, sorseggiando un bicchiere di buon lambrusco. Del resto, Cervi era bolognese e a Brescello si sentiva  a casa.

A me piace ricordarlo così, cordiale e bonario che regalava autografi e una carezza a noi bambini.

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