Mercato dell'arte

Il mercato dell’Arte di ieri e di oggi

Arti Visive

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Il mercato dell’Arte di ieri e di oggi

di Casale Luigi

Premesso che nel mondo di oggi l’Arte è notevolmente cambiata soprattutto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, ritengo che i principali cambiamenti sono stati: la rivoluzione dei linguaggi, le modalità del fare arte e la sua riproducibilità, i processi mediatici e della comunicazione in cui la tecnologia ha preso un accelerato sopravvento, la prevalenza dei linguaggi concettuali, la tendenza alla spettacolarizzazione e la ricerca spasmodica della novità. Nei secoli passati a partire dal Medioevo, la città era costruita in prevalenza da artisti ed artigiani qualificati che apprendevano le arti e i mestieri nelle botteghe dei loro esperti maestri e avevano una visione estetica che li accomunava, vigevano gli stili architettonici, ( romanico, gotico, classico etc..) e le regole dei trattati del costruire, ( da Vitruvio a Leon Battista Alberti, Palladio etc. ) esisteva una sicura committenza costituita perlopiù dalla classe dei nobili e dalla Chiesa e si era venuto a creare un fiorente mercato dell’arte . Oggi questo stesso mercato è in mano ad una potente classe elitaria costituita perlopiù da critici accreditati, da direttori e curatori di Musei e Istituzioni Culturali, da collezionisti e galleristi che decidono dove e con quale modalità indirizzare i loro affari, individuare e selezionare gli artisti e stabilire un listino prezzi a loro piacimento. Tutto questo avviene generalmente per tutte le forme d’Arte creando molte difficoltà agli artisti soprattutto tra i più giovani che usciti dalle scuole d’Arte, dai Licei artistici e dalle Accademie di Belle Arti, I conservatori di Musica, le scuole di Ballo, di canto e di recitazione, pur avendo spesso notevoli capacità non trovano un mercato a loro confacente. Molti di questi giovani hanno notevoli capacità, un potenziale creativo, voglia di operare e di affermarsi e si trovano costretti ad operare in altri campi spesso estranei alla loro formazione scolastica. Noto con estremo disappunto che molti artisti presenti sul nostro territorio pur avendo notevoli capacità espressive e creative che potrebbero dare un valore aggiunto e un notevole contributo culturale alla città in cui vivono sono messi nelle condizioni di non poter operare. Infatti in molti casi tra cui la nostra splendida città, mancano spazi espositivi, non ci sono finanziamenti adeguati, le Associazioni culturali come la nostra non riescono ad autofinanziarsi e le Amministrazioni locali mostrano un marcato disinteresse per tutto ciò che è Arte contemporanea, mostrando invece un interesse particolare per i grandi eventi sponsorizzati da grandi Società private che riescono a produrre degli utili. Guardando al futuro mi auguro che vengano creati luoghi adatti per ospitare gli artisti e ogni forma d’arte creando un sistema dell’Arte che possa produrre una crescita culturale e del turismo, adeguata alle esigenze dei cittadini e alla loro qualità della vita.

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