Gerardo Sacco orafo

Il maestro orafo Gerardo Sacco ospite del Rotary Club

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GIANMICHELE PAVONE – Giovedì 28 aprile l’hotel Ostuni Palace di Ostuni ha ospitato il maestro orafo Gerardo Sacco in un evento organizzato dal Rotary Club “Ostuni – Valle d’Itria – Rosamarina”.

Nato a Crotone nel 1940 ha iniziato a lavorare sin da piccolo presso un piccolo laboratorio dove ha scoperto la sua vocazione, apprendendo i fondamenti dell’arte orafa. Ha proseguito poi gli studi a Valenza (AL) per perfezionare le tecniche e i processi di lavorazione prima di rientrare nella città natia dove ha deciso di fondare nel 1963 la propria “ditta artigianale”, nella quale lavorano attualmente anche i suoi figli. Nello stesso anno tra l’altro ha realizzato anche il suo primo campionario, con il quale ha conquistato il 1º premio alla mostra dell’artigianato orafo di Firenze e l’Oscar dell’Artigianato alla mostra di Sanremo.
Sacco nel suo percorso di ricerca artistica ha recuperato i processi di lavorazione del passato e si è specializzato in uno stile che affonda le proprie radici nella cultura magno-greca nonché nella tradizione contadina del Mediterraneo per arrivare ai giorni nostri con elementi stilistici e simbolici riconoscibilissimi nelle sue creazioni.
È l’orafo calabrese più noto in Italia e all’estero ed i suoi gioielli hanno esaltato il fascino femminile di grandi dive in svariate produzioni cinematografiche, teatrali e televisive.
Segnalo, in particolare, la collaborazione con Franco Zeffirelli, che gli affidò la creazione dei gioielli per il suo Otello (1986) con Katia Ricciarelli e Placido Domingo, per il film “Il Giovane Toscanini” (1988) interpretato da Elizabeth Taylor e Thomas Jowel, e per l’”Amleto” (1991) con Glenn Close, Mel Gibson e Alan Bates. Altre creazioni di Sacco sono presenti nei film: “Immortal beloved” (1994) con Isabella Rossellini e Gary Oldman, “Anna Karenina” (1997) con Sophie Marceau, ed in “Padrona del suo destino” (1998) con Catherine McCormack e Rufus Sewell e “N Io e Napoleone” (2007) interpretato da Monica Bellucci.
Sacco ha creato inoltre i gioielli di scena per diverse trasmissioni televisive (tra cui “I fatti vostri”) e spettacoli teatrali, come l’”Aida”, in scena all’Opera di Roma nel 1990, il “Don Carlos”, con Luciano Pavarotti, in scena alla Scala di Milano nel 1992 e l’opera moderna “i Promessi Sposi” del 2010, regia di Michele Guardì.
Nel corso dell’evento rotariano Sacco ha mostrato molte di queste prestigiose creazioni fino ad improvvisare una piccola sfilata grazie alla disponibilità delle donne presenti in sala, ma soprattutto ha raccontato la propria “Vita d’Artista” (secondo un format di successo del Rotary Club di Ostuni) con la semplicità e l’umiltà tipica dei grandi, rinviando per molti altri dettagli ai due libri autobiografici scritti a quattro mani con il giornalista Francesco Kostner, già responsabile Relazioni esterne e Comunicazione dell’Università della Calabria, l’istituzione accademica di cui l’orafo delle dive è testimonial: “Sono Nessuno! Il mio lungo viaggio fra arte e vita” (Rubbettino, 2017), in cui ha ricostruito per la prima volta la sua affascinante e coinvolgente avventura umana e professionale, e “Come l’araba fenice. Rinascere dopo il Covid-19” (Pellegrini, 2021), che raccoglie i pensieri maturati durante quel difficile momento che però è divenuto per lui fonte di nuova ispirazione lavorativa.

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