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Parliamo di Europa. Quell’Europa che si sta trovando ad affrontare un momento delicato della vita a causa della pandemia. E, proprio dalle difficoltà, nasce la voglia di tornare a crescere e diventare ancora più forte.
Poniamo dunque ora, alla vostra attenzione, un articolo pubblicato sul numero di novembre della rivista “Scuola D’Europa”, a cura di Silvano Marseglia, presidente europeo di AEDE, dal titolo “Europa: riflessioni e speranze”:
“Il momento attuale è, certamente, molto delicato ed importante per il processo di integrazione europea e per l’auspicata realizzazione della Federazione Europea. In occasione della profonda crisi generata dalla pandemia, l’Europa unita ha dato grande prova della sua presenza e della sua validità, giungendo a sospendere, anche se temporaneamente, le procedure previste dal ‘patto di stabilità e crescita’ ed a varare nuovi efficaci programmi di investimenti e riforme. In questa occasione l’Europa ha avuto un volto diverso ed è stata notevolmente ridimensionata la concezione più volte emersa di ‘Europa matrigna’ per evidenziare la determinante sua azione in favore degli Stati Europei travolti dalla profonda crisi economica. In effetti l’Europa, in questa occasione, venendo fuori dall’immobilismo nel quale era restata per molti anni, è riuscita a dare prova di grande unità e solidarietà, superando le aspettative degli stessi Europei. Nonostante ciò, dobbiamo, però, ancora, oggi, constatare, da un lato, evidenti atteggiamenti di populismo ed euroscetticismo e dall’altro un tendenziale conservatorismo con scarsa fiducia e disponibilità da parte di alcuni Paesi Europei nei confronti dell’Unione Europea della quale, comunque, fanno parte. Va citata, a questo proposito, l’assurda sentenza della Corte Costituzionale Polacca, pilotata dallo stesso Governo Polacco, che ha sancito la priorità del diritto nazionale sulla legge europea contrastando apertamente con quanto previsto dal Trattato di Lisbona. Questa sentenza ha messo in discussione il principio della separazione dei poteri che è alla base dello stato di diritto e, nello stesso tempo, costituisce una sfida diretta all’unità degli ordinamenti giuridici europei. La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha, giustamente, subito ribadito, in maniera energica, che le sentenze della Corte di Giustizia Europea sono vincolanti per tutti i tribunali nazionali. L’Unione si fonda su alcuni valori comuni che non devono mai essere disconosciuti ma che, al contrario, devono essere rafforzati. Oggi si spera che la ‘Conferenza sul futuro dell’Europa’ attualmente in atto, possa dare un notevole contributo per rafforzare e potenziare il rispetto di questi valori e per il rafforzamento della stessa Europa unita. La Conferenza rappresenta il banco di prova della capacità di saper prestare ascolto alle reali istanze della nostra società e di saper identificare soluzioni utili condivise ed innovative. Essa rappresenta, in sostanza, una occasione unica per dare all’Unione gli strumenti necessari per prendersi cura degli interessi dei propri cittadini e per vincere le tante sfide globali che i suoi Stati membri non sono in grado di affrontare e risolvere.
La Conferenza, la cui conclusione è prevista per il mese di Marzo 2022, dovrà dare un valido contributo che possa rappresentare la spinta per avere il coraggio di operare i cambiamenti necessari nella struttura dell’Europa con la emanazione, possibilmente, di un nuovo Trattato realmente rispondente alle esigenze attuali. Solo in questo modo si potrà sperare d’avere una Europa più rappresentativa dei suoi cittadini e più autorevole a livello internazionale”.

