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PROF. ANTONIO BENVENUTO – Marinosci Giuseppe, artista nato a Francavilla Fontana (BR) nel 1945, vivente, è un’artista poliedrico capace di produrre non opere, ma “fatti culturali”, poiché egli ama il compositivo, il simbolismo, il figurativo con la stessa intensità. Capace di esporre in modo personalistico le sue idee, possiede un ampio repertorio poetico. La sua arte è vitalità, è cultura, è un’arte nuova, che lascia parlare. Le sue immagini ricche di riferimenti storici, di entusiasmi cromatici, di creatività gli permettono risultati di grandi meriti.
Formatosi presso gli istituti artistici leccesi e conseguito meritatamente il titolo accademico, per lunghi anni ha svolto attività didattica nelle scuole pubbliche. Un artista che sa “accordare” la sua pregevole tavolozza, come un musicista accorda il suo strumento musicale, cioè in modo armonico.
La sua arte è un’arte equilibrata, dinamica, senza intrusioni di espressionismi o impressionismi, con una facile lettura “visiva”. L’arte di “Pinuccio” non ha bisogno di elogi, parla da sè un linguaggio facile da capire, ricco di elementi riconducibili alla cultura della nostra terra, il Salento, una terra che in Italia è stata un po’ snobbata, ma che rimane sempre la terra della Magna Grecia, la terra che ha dato origine alla grande cultura Occidentale.
Nella la sua arte è presente proprio quanto detto nelle forme nelle colorazioni, nelle tradizioni ed infine nella natura e in ciò che essa ci ha dato.
I colori utilizzati mostrano raffinatissimi timbri cromatici finalizzati alla composizione e al gioco delle luci e delle ombre, ricchi di una morbida e diffusa luce. La sua arte sempre “calda e apprezzabile” è ricca di soggettività e di “tattilità”, intendendo per tattilità la sua armonia di tardi toni romantici.
Certamente la sua arte trova ispirazione negli studi artistici che ha compiuto e che lo hanno sempre accompagnato nei suoi lavori, a volte in maniera conscia, altre in maniera inconscia, senza pensare, a imitazioni pedisseque, lasciando originalità alle sue composizioni spaziali, giungendo vertici e traguardi validissimi.
I colori Gialli di cadmio si armonizzano coi cinabri chiari, i freddi azzurri cobalto, i violetti e le lacche di garanzia, giocano sulle sue tele e sembra si rincorrano come nei suoi pensieri.
Le sue composizioni armoniche, a volte racchiuse in forme geometriche, toccano non solo le “illusioni figurative” ma anche e soprattutto traguardi unici.
Risulta chiaro che di questo artista è difficile parlare, è difficile leggere il suo pensiero, per questo bisognerà anche faticare per formare un giudizio critico.
Mi sono voluto astenere dal leggere quanto altri critici hanno scritto si questo splendido campione dell’arte, per non lasciarmi suggestionare.
Ho atteso diverso tempo per compilare questa semplice scheda informativa di questo artista. Devo dire la verità, volevo dire qualcosa di nuovo.
Colori, tecnica, fantasia e genialità, sono gli elementi di base con cui il nostro artista si muove riuscendo benissimo nella bidimensionalità.
Ogni elemento astratto o concreto che sia, raffigurato con coerenza contemporanea, per cui l’esito finale di tale simbiosi comporta una lettura attenta, rigorosa per raggiungere il volere dell’artista.
Marinosci, nei suoi lavori evidenzia aspetti cromatici nuovi, riesce a realizzare, e le sue composizioni sono ottenute con delicate trasparenze, con luminosità inconsuete, in cui il gioco delle sfumature estrose sono dosate con cura. Siamo ad un artista che possiamo definire “maestro”.
La sua è un’arte proposta che cerca di presentare il meglio dei suoi studi, una sintesi mostrata con la dignità di una costante espressione poetica e che contiene un sentimento amoroso verso la sua generosa terra, in cui nulla è casuale.
Le sue opere hanno un significato esplicitato con espressività che trova la compiutezza della sua elaborazione mentale.
Molte sue opere sono in raccolte private, molte sono quelle che sono in Istituzione. Moltissime le sue partecipazioni in campo nazionale ed internazionale.
L’artista può sentirsi orgoglioso dei giudizi espressi sulla su arte e sulle sue capacità, da autorevoli critici, commentatori, e da parte dei cittadini (Pomarico Giovanni Antonio, Arte Nostra – operatori d’arte in Francavilla Fontana, pp. 82/87, ed. Ferrarelli & D’Ansdrea, Oria 2007.): un lungo elenco di critici al quale si aggiunge una lunghissima nota di riferimenti sulla carta stampata.
Se vogliamo misurare la sua bravura con il numero delle partecipazioni in pubblico in collettive o in personali ne verrebbe fuori un impressionante elenco, se infine vogliamo parlare dei riconoscimenti e dei premi, la lista si allungherebbe in modo incredibile.
A me ciò che preme dire è che l’artista Marinosci è ancora oggi instancabilmente attivo non solo come artista, ma anche come attività didattica.
Per quanti hanno il desiderio di dipingere o di scolpire o solo di disegnare, egli dà consigli, spiega le combinazioni cromatiche, le proporzioni, la prospettiva e quanto utile per poter apparire “artista” alle prime armi, per poi sviluppare bene le sue attitudini. Il suo Atalier “la Sfera” è una palestra culturale ove gli atleti in campo sono gli artisti, con molto sudore e sacrifici.
Cosa aggiungere. Volutamente ho cercato di non leggere le atre note critiche, volutamente mi sono attenuto a osservare le sue belle opere, per questo ho scritto di getto ciò che leggete. Pinuccio “Ad Maiora”.


